E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il testo del Decreto Ristori: saranno stanziati 5 miliardi di contributi a fondo perduto.
Sono infatti previsti cassa integrazione bonus e indennizzi alle categorie più “colpite” dalla seconda ondata del COvid-19, l’erogazione partirà dal 15 novembre e sarà destinata direttamente sul conto dei beneficiari.
Scopriamo ora nel dettaglio le misure più importanti contenute nel Decreto Ristori.
Indennità per lo sport
Tra i settori colpiti dalle misure per contrastare l’emergenza epidemiologica spicca quello sportivo, il Decreto prevede, per coloro i quali abbiano ricevuto la somma di 600€ del Cura Italia, ridotto il proprio volume di lavoro o cessato la propria attività, un nuovo indennizzo il cui importo è stato aumentato ad 800€.
Contributi a fondo perduto
I contributi a fondo perduto sono il punto cruciale del decreto, per il quale viene stanziata circa la metà del budget totale.
E’ stato scelto di suddividere i beneficiari p in base all’attività, il contributo può variare dal 100% al 400%, con un tetto massimo di 150.000 euro.
I contributi a fondo perduto sono previsti nella misura del:
- 100% per gelaterie, pasticcerie e bar senza cucina;
- 150% per ristorazione, aziende agricole e strutture alberghiere;
- 200% per catering, piscine, palestre, teatri e cinema;
- 400% per discoteche, sale da ballo e simili.
Prorogata cassa integrazione
Tutte le imprese, la cui emergenza epidemiologica ha portato una riduzione del lavoro, potranno fare domanda per la concessione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, Assegno ordinario e Cassa integrazione in deroga per una durata non superiore alle 6 settimane.
Reddito di emergenza
Per tutti coloro i quali abbiano già beneficiato del Reddito di Emergenza, il Decreto Ristori lo conferma per altri 2 mesi. Il valore del beneficio previsto è di 800€.
IMU cancellata
Cancellata la rata IMU per le attività colpite dalle restrizioni (chiusura anticipata alle 18.00) del DPCM 24 Ottobre.
Credito d’imposta per affitti commerciali
Per i mesi di ottobre, novembre e dicembre, tutte le attività colpite, indipendentemente dal volume di ricavi e compensi registrato nel periodo d’imposta precedente, il Decreto prevede un credito d’imposta sugli affitti commerciali al 60%.