Al fine di non generare situazioni di pericolo, informiamo in piena coscienza i nostri tesserati ed amici sportivi, registrando purtroppo in queste ore, comunicazioni irresponsabili da parte di una pattuglia di presidenti federali che tentano di aggirare le disposizioni governative nominando tutti i tesserati “atleti di interesse nazionale” per consentire a chiunque di riprendere la pratica sportiva e quindi la riapertura dei soli centri sportivi a loro affiliati. Tali atteggiamenti oltre a ledere l’immagine dell’intero movimento sportivo italiano, sono un pericolo per la salute di tutti noi.

La stragrande maggioranza dei Presidenti Federali, dichiara il Presidente Paolo Serapiglia, hanno una perfetta sintonia con gli EPS come dimostrato da tutte le convenzioni bilaterali in essere e non sarà certo il comportamento di qualche pericoloso avventuriero a minare i principi etici e sportivi che legano tutti gli Organismi Sportivi. Dirigenti di media intelligenza comprenderebbero facilmente che dichiarare tutti “azzurrabili” corrisponde esattamente al contrario, calpestando la dignità degli Atleti che hanno dato sempre il massimo con grande sacrificio per ottenere risultati tangibili.

L’ articolo 1 lettera f del DPCM del 26 aprile stabilisce che dal 4 maggio “è consentito svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività”.
Palestre, scuole di danza e centri sportivi, dunque resteranno chiusi anche dopo il 4 maggio.

I parametri limitativi da ricordare sono 2:
L’attività deve essere individuale, salvo nei casi espressamente specificati (bambini e persone non autosufficienti).Si deve mantenere la distanza di un metro nel caso di attività motoria, di due metri nel caso di attività sportiva.
Chiarimento del Presidente del Consiglio: “saranno consentite dal 4 maggio le sessioni di allenamento degli atleti professionisti e non professionisti ma riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle rispettive federazioni. Però attenzione, saranno consentiti solo rispettando le norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, a porte chiuse. Per gli atleti di discipline individuali”.

 

Comprendiamo la voglia di ripartire degli sportivi ed anche noi scalpitiamo all’ idea di poter tornare alle nostre attività, ma è necessario agire con metodo e soprattutto rispettare le regole al fine di evitare una falsa partenza. Ci sono molte attività sportive che potrebbero partire da subito senza che il decreto lo preveda e stiamo proponendo dei correttivi affinché si possa centrare meglio l’obiettivo comune: la rapida ripresa delle attività calcolando i diversi impatti sul possibile contagio, cercando di salvaguardare la salute pubblica e gli interessi economici di tutti gli operatori sportivi. A tale proposito il CONI ha redatto, unitamente a tutti gli organismi sportivi, un documento analitico di quattrocento pagine (allegato) che il Presidente Malagó ha inviato al Presidente Malagò al Ministro Vincenzo Spadafora.

 

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