Cari Amici,
mentre ci accingiamo a celebrare il Santo Natale vivendo la rinascita attraverso la luce che torna tra noi, il mio primo pensiero va alle persone che non ci sono più perché aggredite da un contagio subdolo, alle migliaia di Associazioni che hanno chiuso i battenti a causa delle restrizioni imposte a difesa della salute pubblica, a chi ha fatto dell’Associazionismo una ragione di vita creandosi un lavoro che oggi non ha più ed a cui voglio dire che, in questo momento, occorre certamente reinventarsi anche con grandi sacrifici ma, sono certo e lavorerò per questo, che al termine dell’emergenza sanitaria, possa strutturarsi un percorso governativo per consentire la riapertura di tutte le attività.
Si fonda un’Associazione per affermare dei valori, per promuovere un sano stile di vita attraverso lo sport, la cultura, l’ambiente ed i moltissimi altri impegni sociali di cui siamo capaci, lo si fa anche per contrastare il degrado e per combattere le ingiustizie.
Chi crea un’Associazione si fa parte attiva nella costruzione del Cittadino e del Paese, è quindi un “combattente” nato ed è per questo motivo che esorto quanti sono riusciti, lottando duramente, a rimanere in piedi, a pensare comunque che, a breve, l’annus horribilis terminerà e che sarà necessario affrontare il prossimo con ottimismo e con la certezza che, tutti insieme, batteremo questo virus dalle infauste conseguenze, come è già accaduto in passato e ci riprenderemo quello che è nostro, la Famiglia, gli Amici, la Libertà, la Salute e la Gioia di Vivere.
Ringrazio tutti i Dirigenti, i Soci e gli Amici che, particolarmente in questo anno, mi sono stati vicini aiutandomi quotidianamente a migliorare l’ENDAS con scelte organizzative all’avanguardia.
Auguro a tutti un sereno Natale.
Paolo Serapiglia